
REGIA CURZIO CANTAMESSA
CONCEPT LUCA DI PIRRO
PRODUZIONE ARMEX GROUP

INVASION
INVASIONE
The stolen children
I Bambini rubati. Nessun popolo merita morte e sofferenza per una guerra in virtù di interessi politici ed economici
The stolen children. No people deserve death and suffering for a war by virtue of political and economic interests
Un cortometraggio prodotto dalla Armex Group,
cooproduzione The Difference Media
Concept,da un’idea di Luca Di Pirro Regia Curzio Cantamessa
Editor Video e color grades correction e Direzione Montaggio
Luca Di Pirro
Riprese e Direzione fotografica Manuela Dal Corso
Sartoria Militare Bianchi Milano
Narrazioni Bruno Caricchia e Alexandra Luthor
Intervista militare Ucraino Sacha Aleksandr (nome di fantasia)
11° Battaglione di fanteria Doneschk
Attori e comparse
Sascha Aleksandr, Manuela Dal Corso, Svitlana Vitaly, Oleksandra
Mareschu, Liviava Pacheh, Andrey Kalashnikov, Otto Mauser Kranzh,
Valentin Kramathof, Yulio Vitulyan, Geogej Maria Romanov, Sergej
Antonov, Petra Chernivetska, Liudmilla Dnipropetrovska,
Marjna Donetska, Ivano Frankivska, Alina Kharkivska
In memoria di
– Andrea Rocchelli, giovane giornalista italiano, nato a Pavia il 27 Settembre del 1983 ed uccis, durante il suo lavoro, il 24 Maggio 2014 in Ucraina nella regione del Dombass.
– al regista lituano Mantas Kvedaraviciu, nato nel 1976 a Birzai (Lituania) e ucciso nel 2022 a Mariupol Ucraina.
– a Oleksandr, il soldato con la sigaretta, ucciso a sangue freddo dai russi, aveva pronunciato la frase ’Slava Ukraini’ prima di essere trucidato.
Ringraziamenti
Ukranian Institute, Iryna Kyporenko, Film Programme Manager, Sveta Solovyova, Anna Truschova
Dati tecnici:
Durata 19.17 compreso “titoli di coda”
Formato video MP4 1920×1024 30fps HDp
Look at the trailer on youtube or
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Il cortometraggio è composto da otto capitoli
1 – INTRODUZIONE
2 – FALSITA’ E CONTROINFORMAZIONE
3 – GUERRA MORTE E DISTRUZIONE
4 – RIFUGIO SOTTERRANEO
5 – CECCHINI E DRONI
6 – RIFUGIATI SOPRAVVISSUTI
7 – REPORT STAMPA “I BAMBINI RUBATI”
8- SCENA CONCLUSIVA “IL BUIO
La scena di prefazione, inizia con con una intervista, una giornalista europea, incontra un soldato ucraino, un veterano che combatte ancora oggi, nel 11° Battaglione di fanteria dislocato in DONETSK;
Scena di repertorio, nell’agosto del 2014, inquadrato nella 95ª Brigata aviotrasportata, che condusse un’incursione dietro le linee dei separatisti permettendo la ritirata dei battaglioni incalzati dall’avanzata degli “omini verdi”. Con un “reale” intervista, Sacha Aleksandr (nome di fantasia) continua a narrare con la sua voce profonda, le vicende di questa “guerra” dove falsità e controinformazione si susseguono.
Ad oggi sulla deportazione forzata dei bambini ucraini, la Russia continua a negare le accuse, dove sono questi bambini, quelli piccoli adottati da qualche famiglia di ricchi oligarchi russi? Sono inserite immagini a scorrimento dei bambini e civili.
Gli altri adolescenti sono i campi e in scuole per formazione militare? Nella narrazione nessuno di mass media tratta questo argomento con la doverosa rilevanza, i TG riferiscono situazioni tattiche su combattimenti e aggiornamenti per le forniture militari dalla N.A.T.O. i bambini dove sono?

L’intervista continua in seguito con dialogo del soldato in un rifugio anti aereo, sullo sfondo con muri di cemento umidi, si percepisce il freddo e lo squallore, nessuna stufa. Alexsandr parla della deportazione forzata dei bambini ucraini, sua sorella è infermiera in un ospedale pediatrico, spiega che da tempo, anche in diversi social compaiono le richieste dei parenti che si sono messi sulle loro tracce.
Il soldato conferma che, soprattutto i bambini che provengono a Mariupol e dal Donbass, al momento dell’occupazione da parte dei russi si trovavano in ospedali o centri di cura oppure semplicemente si erano persi durante i bombardamenti. La conferma che si tratta di bambini ucraini arriva dalle stesse autorità di Rostov, che però parlano di minori «salvati» dai soldati russi e portati fuori dalle zone di guerra e soprattutto orfani, quando invece spesso questi piccoli hanno ancora almeno un genitore che possa prendersi cura di loro.

Il presidente ucraino Zelenshy ha dichiarato che dall’inizio dell’invasione su vasta scala, le forze dell’ordine ucraine hanno registrato oltre 36.000 crimini legati all’aggressione russa. “Credo che la Corte penale internazionale assicurerà inevitabilmente la responsabilità dei colpevoli sotto la sua giurisdizione: “crimini di guerra e contro l’umanità, un genocidio”, ha aggiunto Zelensky, sottolineando che è necessario un tribunale speciale per i crimini di guerra commessi dall’esercito russo.
Si potrebbe pensare che l’adozione da parte di una famiglia russa sia comunque preferibile a una vita da orfano nell’Ucraina in guerra, ma occorre guardare in profondità alla questione: si tratta di sottrazioni arbitrarie, esercitate da una forza occupante, senza criteri chiari e trasparenti.

Alcune immagini che evidenziano le sofferenze e la morte dei civili del popolo ucraino


Children or teenagers taken away by the territories occupied in a silent, apparently legal way – a school trip, a period away from the war, in the colony or a recovery program for kids whose parents are missing, and nobody cares to look for them, brought to Russia From Mariulo ‘, from Kerson, from the occupied territories. A deportation masked by humanitarianism. Yes, because then the children don’t feel them anymore.
An illegal subtraction that hides very not very humanitarian goals: rummage the children of the enemy, while increasing the number of young people in a country in demographic decline.
Story in a copy of Lioudmila Motytchak, 44, from Kerson, received the usual communication: a journey with the school in Crimea to “improve the health” of the boys and his daughter, Anastassia, 15 years old, was not in the skin thinking about the sea : “I had nothing to pay a holiday, and Anastassia asked me to start.
And then, there was not much time to reflect on us. ” The next day, in front of the school, hundreds of bus. Hundreds, Lioudmilla says to the Times: “As if they were evacuating all children”
“Take away” with this sentence, concludes the interview “Sasha” the Ukrainian military.


In the short, images of the destruction of the cities, the rubble of the buildings, the death and the suffering of the population follow, forced to abandon what remains of their life, forced to retire inside the anti -aircraft shelters or in the cold subway.
Images of those who are rescued between the rubble and those who are already extracted already dead.
Images of the Ukrainian army, of the sighters, who report the positions of the fearsome and terrible drones of death.

Quite “exhaustive” image.
A group of Ukrainian refugees leaves their destroyed city, the last of the group, turns backwards and with regret and suffering her eyes, her gaze, is lost in what remains of her future.

17 – March 2023
The International Criminal Court has issued a arrest warrant for the Russian president Vladimir Putin and for the Russian commissioner for the rights of children, Maria Lvova-Belova, accused of the same
About the invasion of Ukraine. The Court of the Hague accused the head of the Kremlin of being responsible for the war crimes that his troops committed in Ukraine and for the “deportation” of children.

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